Tuttavia la piorrea del cavo orale deve essere curata in maniera tempestiva per bloccare la sua progressione e migliorare le condizioni di vita del paziente.
Se l’infiammazione del tessuto dentale viene individuata e trattata prontamente, l’erosione del tessuto dentale può arrestarsi. Il risultato della terapia della parodontite dipende molto dalla qualità dell’igiene orale adottata in seguito alla cura della ritrazione gengivale.
Innanzitutto, occorre sensibilizzare il paziente sul ruolo che riveste l’igiene orale accurata e quotidiana nel trattamento della malattia.
Ciascuno di noi dovrebbe porre molta attenzione ai possibili sintomi (denti che si muovono, alito cattivo frequente, problemi ereditari…) tali da giustificare una visita dall’ortodontista.
Periodiche visite di controllo sono necessarie per permettere allo medico parodontologo di valutare il decorso della malattia. Siccome l’accumulo di placca e tartaro conduce all’insorgere della parodontite, una pulizia dentale con visita odontoiatrica almeno una volta l’anno è consigliata per limitare i fattori di rischio.
La terapia della piorrea può avvenire può essere di natura non chirurgica e chirurgica.
Nel corso della prima visita si procede a un PSR (Periodontal Screening and Recording) nel quale si valutano le condizioni delle gengive, a cui può seguire eventualmente un test microbiologico e un’analisi genetica. Tali test vengono ripetuti al termine del trattamento per valutare lo stato di regressione della malattia.
La terapia tradizionale della parodontite si basa sul ricorso a farmaci antibiotici e terapie chirurgiche, che però sono limitate dal fatto di riuscire ad agire soltanto sul livello superficiale dell’infezione del parodonto. Le cure tradizionali della parodontite aprono quindi la strada a una ricomparsa della malattia e non riescono a rimuovere a fondo le cause dell’infiammazione del parodonto.<
Durante la prima fase della cura della parodontite si procede a rimuovere il tartaro e la placca batterica (scaling) alla base dell’infezione per mezzo di pulizia e levigatura radicolare (root-planing). Saranno necessarie una o più sedute con l’igienista dentale a seconda dello stadio della malattia che interessa il paziente.
Se la rimozione del tartaro non è sufficiente a curare la parodontite occorre procedere a una terapia rigenerativa. L’odontoiatria preleva una porzione di tessuto molle del palato e lo pone sopra la gengiva ritratta: l’intervento mira a riparare il deficit del tessuto gengivale e farla ricrescere fino a occupare la posizione precedente. Se l’intervento ha successo, dopo una settimana i tessuti riescono a rimarginarsi e la gengiva torna al proprio stato originario.
Se la malattia parodontale ha già intaccato l’osso del dente bisogna praticare una terapia chirurgica resettiva per tentare di recuperare il tessuto osseo deteriorato, eliminare il tessuto infiammato e rimuovere il tartaro presente sulle radici.
La terapia per la cura della parodontite più all’avanguardia consiste nell’utilizzo del laser parodontale. il laser elimina seduta stante i batteri collocati nelle aree parodontali non trattabili con i farmaci poiché poco vascolarizzate.
La terapia antibiotica della parodontite è un trattamento aggiuntivo che non costituisce una soluzione valida al 100%, siccome la componente batterica può sviluppare resistenza a tale trattamento.